Quella meravigliosa località di nome Monte Calvo

Quella meravigliosa località di nome Monte Calvo

Quando è nato in me il desiderio di dedicarmi all’agricoltura la prima cosa che ho pensato è stata: dove svolgerò questa attività? E quasi per caso, come per le migliori cose che accadono senza un motivo ma con uno scopo ben preciso, sono capitato in luogo davvero magico: Monte Calvo!

Monte Calvo è monte sito in Scandriglia, a Osteria Nuova, in provincia di Rieti, ed è una località rurale con una storia davvero millenaria. Si parla di lei perché è stato un importante sito archeologico durante i primi dell’800, cito: “Nel territorio comunale, in località Monte Calvo, in seguito ad accurati scavi archeologici effettuati nel 1824, furono ritrovati i resti di una sontuosa villa romana risalente al I secolo d.C., allora indicata come la villa imperiale di Nerva (96-98), altri sostennero tali reperti essere i resti della città di Numanzia. In questa località sono state trovate le tracce di costruzioni imponenti e numerosissime statue marmoree ben conservate. Molte di queste opere sono al museo Borghese di Roma, altre al N. Carlesberg Glyptotek di Copenaghen. È possibile ammirare i resti di antiche ville di epoca romana anche presso gli scavi archeologici in località “Madonna dei colori” (Villa dei Brutti Praesentes), le pietre miliari ed il ponte romano (alto circa 13 metri e composto da 14 file di blocchi di travertino) sul vecchio percorso originario della Via Salaria, conservatosi pressoché intatto“.

Dalle iscrizioni rinvenute sulle fistole acquarie all’interno della villa di Monte Calvo è stata possibile ricondurla ai Bruttii Praesentes, famiglia di rango consolare  imparentata con gli imperatori. Diversi sono stati i ritrovamenti effettuati alle pendici del Monte Calvo, alcuni dei quali si trovano nei musei vaticani e al Museo Borghese di Roma, ma i ritrovamenti più imponenti e suggestivi sono le statue dedicate a muse e poeti presenti nella villa, tutt’oggi esposte al Museo Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, il quale inoltre conserva nei propri archivi bibliografici testi di archeologia romana che raccontano la storia di questo luogo così magico e affascinante. E così sono venuto in Danimarca per documentarmi sulla vera storia di Monte Calvo.

Ny Carlsberg Glyptotek Musem di Copenaghen

Il Glyptotek detiene ben sette statue rinvenute a Montecalvo:

  • Clio: personaggio della mitologia greca e musa della Storia, di cui è rimasto intatto solo il busto;
  • Melpomene: musa della tragedia;
  • Anacreonte: poeta greco antico;
  • Il poeta seduto: sempre Anacreonte;
  • Erato: musa greca della canto corale e della poesia amorosa;
  • Polimnia: musa dell’orchestica, della pantomima e della danza associate al canto sacro ed eroico. A lei era attribuita l’invenzione dell’agricoltura;
  • Afrodite “Era” in stile Borghese: divinità dell’amore, del matrimonio e del parto.

Successivamente, in età medievale, sulla vetta del Monte Calvo venne edificato un castello che venne però distrutto e abbandonato nel 1384. In mezzo ai resti della villa infine sorse la chiesetta della Madonna dei Colori, la cui storia è documentata fin dal VI secolo finché non divenne la pieve del Castrum Monte Calvi, del castello sulla cima del monte.

La villa dei Bruttii Praesentes

Grazie anche ai testi archeologici della biblioteca del Museo sono riuscito a ricostruire la storia di questo luogo magico: Monte Calvo era luogo di contemplazione e spensieratezza, dove veniva praticata agricoltura ma anche lo “svago” classico dei latini.

Ed è stato per pura curiosità, documentandomi, che è nata la mia passione verso questo luogo; un luogo che ha sempre portato dentro di sé una predisposizione genetica per l’agricoltura natura e che veniva già praticata al tempo dei romani. Importantissime sono state le testimonianze archeologiche relative ai riti di culto agrari legati alla fecondità della terra di epoca romana. Nel settembre del ’98 infatti un gruppo di speleologi, durante alcune ricerche sul massiccio del Monte Calvo a quota 650 s.l.m., ha rinvenuto in una grotta calcarea diversi cereali e legumi accanto a numerosi frammenti ceramici datati tra il IV e il II secolo a.C.. L’acqua di stillicidio di stalattiti e stalagmiti sin da epoca preistorica aveva funzione terapeutica e purificante e tali ritrovamenti, usuali per questo tipo di grotte, fa ipotizzare che fossero delle offerte, simbolo di riconoscenza agli dei.

Fonti: 
Carlsberg Glyptotek Museum
Scandriglia sconosciuta – Le testimonianze archeologiche
La decorazione scultorea della villa romana di Monte Calvo
La Villa dei Brutti Praesentes

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